Canali Minisiti ECM

Fnopi, in Italia mancano oltre 63mila infermieri

Sanità pubblica Redazione DottNet | 14/09/2021 12:27

Maggiori carenze al Nord (27.000), seguito da Sud e isole (23.500) e Centro (13.000)

Sono oltre 63.000 gli infermieri che mancano in Italia, con le maggiori carenze al Nord (27.000), seguito da Sud e isole (23.500) e Centro (13.000). Eppure nel 2020 è stata l'unica laurea tra quelle sanitarie che ha visto aumentare le domande di quasi l'8% contro una diminuzione delle altre. A denunciarlo è la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).  A livello regionale il maggior fabbisogno di infermieri si ha in Lombardia (9368), Lazio (6992) e Campania (6299). La Fnopi propone delle soluzioni, a breve, medio e lungo termine.  Nell'immediato deve esserci il superamento del vincolo di esclusività che oggi lega l'infermiere nel rapporto di lavoro con il servizio sanitario pubblico, e la possibilità di esercizio libero professionale nelle strutture sociosanitarie territoriali. Poi possono essere previsti progetti delle aziende sanitarie per supportare l'assistenza infermieristica nelle strutture residenziali territoriali, con attività svolta al di fuori dell'orario di servizio e remunerata a parte.

pubblicità

Altra norma da rivedere, secondo la Fnopi, è quella di percorsi di incentivazione per 'distacchi' o 'comandi' dall'azienda sanitaria ospedaliera verso le strutture sociosanitarie territoriali, favorendo il riavvicinamento territoriale del dipendente alla sua residenza. A medio termine, continua la Fnopi, si dovrebbe valorizzare la professione infermieristica nelle strutture socio sanitarie territoriali e valorizzare le competenze economicamente e sotto l'aspetto della responsabilità e dell'autonomia, mentre a lungo termine si dovrebbe favore il rientro dei circa 20.000 infermieri italiani che lavorano all'estero con incentivi contrattuali ed economici. Lo stipendio medio di un infermiere che lavora nel pubblico, a metà carriera, è di 1.410 euro netti al mese e si avvicinano ai 2.000 euro solo gli infermieri più anziani e con un certo grado di specializzazione. In Germania e Regno Unito lo stipendio medio è di circa 2.500 euro, mentre la media europea è sui 1.900 euro. 

Commenti

I Correlati

Il taglio si farà sentire per chi lascerà il lavoro dal gennaio 2025 grazie al meccanismo che adegua i criteri di calcolo dell’assegno ogni biennio sulla base delle aspettative di vita

L'Italia ha mostrato un trend favorevole più pronunciato nelle fasce 0-20 anni, con una diminuzione di oltre il 5%, rappresentando il più rapido calo dei tassi di incidenza a livello globale

"Troppi cittadini devono muoversi per avere le migliori cure e affrontare costi notevoli"

"In merito alle dichiarazioni del sig. Butti, ci preme sottolineare che non ci risultano interlocuzioni avviate con noi e non siamo convinti che il Fascicolo Sanitario Elettronico e l'intelligenza artificiale rappresentino la soluzione"

Ti potrebbero interessare

L'équipe guidata da Antonio Bozzani, direttore della Chirurgia Vascolare del San Matteo, è la prima ad aver contribuito con l'arruolamento di due pazienti, entrambi pavesi di 72 e 85 anni

La Giornata sarà un’occasione speciale per illustrare i più recenti progressi della ricerca e per essere più vicini ai pazienti ematologici, adulti e bambini, attraverso attività di sensibilizzazione e informazione su tutto il territorio

L'Italia ha mostrato un trend favorevole più pronunciato nelle fasce 0-20 anni, con una diminuzione di oltre il 5%, rappresentando il più rapido calo dei tassi di incidenza a livello globale

Secondo uno studio di Boston Consulting Group (BCG) l'adozione dell'IA ha portato a un aumento delle molecole scoperte, con un incremento del 60% annuo negli ultimi dieci anni

Ultime News

Aggiornato il simulatore, per la vecchiaia 67 anni fino al 2028

Il taglio si farà sentire per chi lascerà il lavoro dal gennaio 2025 grazie al meccanismo che adegua i criteri di calcolo dell’assegno ogni biennio sulla base delle aspettative di vita

L'équipe guidata da Antonio Bozzani, direttore della Chirurgia Vascolare del San Matteo, è la prima ad aver contribuito con l'arruolamento di due pazienti, entrambi pavesi di 72 e 85 anni

"Alcune norme rispondono parzialmente alle nostre richieste, altre sono da emendare"